Mortina: scopriamo insieme la bambina zombie

Mortina, la bambina zombie che vuole avere degli amici, raccontata dall’autrice Barbara Cantini.

 

Questo libro esiste perché Mortina non è tipo da arrendersi. Che lei sia una bambina molto determinata lo si può capire anche dalla storia del libro, osservando l’impegno che mette nel riuscire a farsi degli amici, a dispetto dei rischi e dei divieti.
E (fortunatamente!) è stata assai determinata anche con me, poiché se la realizzazione risale solo all’anno scorso, il seme di questo libro è stato piantato molto tempo fa, molto più di quello che ricordavo. Ero convinta che il suo personaggio avesse iniziato a prendere forma solo 5 anni fa, quando avevo buttato giù un disegno di Mortina per il mio blog, dove lei appariva già in compagnia del suo fedele levriero Mesto. In quel disegno però Mortina aveva un aspetto un po’ diverso, appariva più grande d’età, era secca e lunga come uno stoccafisso, portava i
capelli raccolti in due piccoli codini su una gran testona e aveva un’aria spaurita e vaga.

Con mia grande sorpresa invece, ho ritrovato un primo abbozzo di Mortina addirittura in un vecchissimo blocco da disegno che usavo durante la scuola di animazione e che avevo totalmente dimenticato. Erano circa 11 anni fa.
Fortunatamente quel tenace semino rimasto sepolto per diversi anni nella mente, ha deciso di germogliare e crescere fino a concretizzarsi in un personaggio definito, che vive e si muove nel suo ambiente e nella
sua storia. La messa a fuoco dei vari personaggi e la scelta dei loro nomi è dettata dal mio amore per i giochi di parole buffi e per le citazioni, nonché dal mio vissuto. Non è difficile per me vedere mia nonna brontolona nella zia
Dipartita, o il mio vecchio prozio centenario nel prozio Funesto. E chissà, molto probabilmente c’è qualcosa di me in Mortina! Certo è che mostri, zombie e vampiri fin da piccola mi hanno sempre attratto e anche in un certo senso…divertito, sia nei giochi che nei travestimenti.

Crescere e scoprire prima Tim Burton e poi Edward Gorey è stato fonte di piacere e ispirazione per il mio immaginario, assieme a molti altri autori, libri, film e fumetti. Sono felice che Mortina abbia saputo tenacemente aspettare che fossi pronta a vederla chiaramente, a definirla, con la sua faccia, il suo vestito, la sua casa, la sua stanza da letto. E che abbia saputo aspettare che fossi pronta ad ascoltarla e a raccontare la sua piccola storia.

Questo libro nasce principalmente dalla “visione” del personaggio, non da altri intenti, solo dall’insistenza che ha avuto Mortina nel bussare al vetro della mia finestra. Ovviamente in una notte buia e tempestosa.

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