Richard Scarry: i suoi libri non hanno età!

Scopriamo qualcosa in più su Richard Scarry grazie ai ricordi e parole di suo figlio, Huck Scarry.

 

Richard Scarry è nato nel 1919 a Boston, ottiene la notorietà nel 1949 con alcune pubblicazioni nella collana di libri “Little Golden Books”, diventando uno dei più famosi autori per bambini. Nel 1972 acquista uno chalet a Gstaad, in Svizzera, dove si rifugia per realizzare gran parte dei suoi progetti.

I suoi libri sono amati da generazioni di bambini e risultano ancora attualissimi. Come mai questo successo? Abbiamo raggiunto il figlio di Richard Scarry, Huck, per fargli qualche domanda.

 

Come sono nati Sandrino e gli altri personaggi più famosi inventati da suo padre?

Mio padre iniziò ad illustrare i primissimi libri spesso con personaggi umani, poi scoprì immediatamente il fascino di utilizzare gli animali come protagonisti delle sue storie. Non li trattava da animali veri e propri ma come persone, infatti faceva indossare loro vestiti, guidare le macchine e praticare un mestiere. Nel “Primo Dizionario”, del 1966, creò un nutrito gruppo di personaggi per illustrare tutte le parole che doveva spiegare. Tra questi c’era una famiglia di orsi, “La famiglia Tirolese”: il piccolo orso, Hans, sembra indossare gli stessi “lederhosen” (pantaloni con bretelle tipici della Baviera e dell’Austria) e maglietta gialla di Sandrino. Il piccolo orso nell’edizione americana si chiama “Huckle” (come me).  Qualche tempo dopo, penso in “Tutti a scuola”, mio padre decise di cambiare il piccolo orso con un giovane gatto che divenne “Huckle” e “Sandrino” in Italia. Zigo-Zago lo incontriamo per la prima volta in “Il libro dei mestieri”: inizialmente non aveva un nome ed era un personaggio curioso che i bambini potevano cercare e trovare nelle doppie pagine. Mio padre lo trovò divertente e si evolse rapidamente nell’amico di Huckle, diventando probabilmente uno dei suoi personaggi più amati.

Perché i libri di Richard Scarry continuano a essere attuali e universali a tanti decenni dalla loro creazione?

Come la maggior parte di noi, mio padre aveva diversi tratti dei suoi personaggi. Zigo – Zago è fortunato, ha un’inesauribile energia, curiosità, ottimismo, tratti comuni a mio padre. Allo stesso tempo, però, mio padre era incline a combinare guai – grazie al cielo piccole cose su cui potevamo sempre ridere su – un po’ come Ciccio Pasticcio. Certo è che il vento gli portò via il cappello più di una volta!

Cosa faceva suo padre per rilassarsi quando non disegnava?

Mio padre leggeva tutte le sere, amava i libri. La sua casa era ed è ancora piena di volumi. Amava tutto ciò che parlava di storia, geografia, arte e architettura. Quando vivevamo sul mare, in America, ci portava in barca. Quando andammo in Svizzera ci portò a sciare e a fare escursioni. Lui e mia madre amavano viaggiare ed erano sempre in giro con le loro valigie morbide (non c’erano i trolley a quell’epoca) in modo da non portare dei pesi utili e viaggiare “leggeri”. Andavamo regolarmente in Kenya e Marocco, a Nantucket e in Costa Azzurra, a Venezia e Londra. Mio padre non era solo un grande artista, era un grande artista del vivere.

 

 

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