Fiabe un po’ da piangere
Una volta si racconta che c'era sette figlie
tutte femmine, figlie d'un Re e d'una
Regina... Così inizia la favola di Sfortuna,
in cui una tenace principessa riesce
a trasformare la sua cattiva Sorte. E
poi c'è la storia di Bellinda e il Mostro,
in cui una giovane generosa e sensibile
si sacrifica e ama oltre le apparenze.
L'Uccel Belverde racconta di intrighi
familiari, figli coraggiosi e inganni svelati,
mentre Pomo e Scorzo narra di maghi,
fate e incantesimi in un crescendo
di colpi di scena. E infine Il Principe canarino,
in cui l'amore trionfa a dispetto
della crudeltà!
Cinque fiabe che non fanno piangere
davvero, ma che commuovono solo un
po', illustrate da Desideria Guicciardini
con raffinatezza e partecipe stupore.
Le Fiabe italiane racchiudono il tesoro
della tradizione fiabistica popolare degli
ultimi cent'anni. Da quello scrigno Calvino
stesso ha selezionato per i più piccoli
queste storie, in cui le vite di persone
e animali si intrecciano a magia e
meraviglia senza tempo.
Italo Calvino
(Cuba 1923 - Siena 1985), ligure di Sanremo, dopo gli studi e la Resistenza si trasferì a Torino, dove visse fino al 1964. Dal 1947 al 1983 lavorò, a vario titolo, per l'editore Einaudi. Dopo qualche anno a Roma, dal 1967 si trasferì a Parigi per tornare a Roma nel 1980. Attivo collaboratore di quotidiani e riviste, diresse insieme con Vittorini «il menabò di letteratura». Tra le sue opere Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Ultimo viene il corvo (1949), Il visconte dimezzato (1952), Fiabe...
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