Intervista a Guido Sgardoli su "I giorni segreti dell'imperatore"

Dal 28 agosto in tutte le librerie il nuovo libro di Guido Sgardoli scritto con Sebastiano Ruiz Mignone: un romanzo che intreccia avventura, grandi personaggi e storia.

Dal 28 agosto nelle librerie trovate I giorni segreti dell’imperatore di Guido Sgardoli e Sebastiano Ruiz Mignone. Il giovane Augustin, imbarcato come mozzo sulla nave che trasporta Napoleone Bonaparte verso l’esilio, racconta un’incredibile storia rimasta finora segreta. La storia di come l’Imperatore non sbarcò a Sant’Elena, ma intraprese un viaggio attraverso gli oceani e poi nei territori inesplorati d’America, fino al Basso Canada, con l’intenzione di compiere un’ultima grande impresa e tornare nuovamente a regnare in Europa. Al suo fianco, affrontando tempeste e navi pirata, imparando a conoscere la grandezza della natura e la saggezza del popolo dei Pellerossa, Augustin andrà incontro all’avventura e all’amore.

Abbiamo intervistato lo scrittore Guido Sgardoli che ci ha raccontato qualcosa in più sul suo nuovo romanzo.

Per il suo nuovo romanzo per ragazzi ha scelto una figura importante, uno dei personaggi più carismatici della storia, Napoleone. Come mai proprio lui?

L’idea è venuta al mio socio in questa avventura, l’altro autore del libro, lo scrittore torinese Sebastiano Ruiz Mignone. Sebastiano è stato insegnante di Storia ed ha sempre avuto una passione particolare per la storia di Francia, per la Rivoluzione e per Napoleone in particolare. Inoltre l’anno prossimo ricorrono i 250 anni dalla sua nascita. Quando Sebastiano mi ha parlato di un possibile scambio di persona a bordo della nave che conduceva Napoleone in esilio a Sant’Elena, ho subito immaginato il resto della vicenda. Napoleone Bonaparte è stato uno dei più grandi condottieri della storia, al pari di Giulio Cesare, Alessandro Magno o Gengis Khan. E come loro la sua vita e le sue azioni hanno visto luci e ombre. Resta però, in chiunque si avvicini alle loro storie, una fascinazione che non ha eguali, il fascino della grandezza.

Cosa scopriremo di Napoleone nel suo romanzo?

Qualcosa che nei libri di Storia non leggeremo mai. Il nostro è un romanzo di fantapolitica e fantastoria, dove la fantasia sviluppa ai limiti fatti reali e documentati.

Il suo nuovo libro colpisce perché unisce mistero, avventura e storia. E’ importante unire più generi per catturare i ragazzi?

Molto importante. L’avventura è l’elemento più stuzzicante in un libro per ragazzi o ragazze, quello che la maggior parte delle volte ne determina la scelta o la differenza tra il proseguire nella lettura o meno. E se l’avventura è il piatto principale delle storie, il mistero ne è il condimento. La Storia è quel qualcosa in più che non ti aspetti. Quando scopri che un personaggio di un libro è esistito veramente, oppure che una certa vicenda è accaduta davvero, allora tutto quello che stai leggendo o che già hai letto assume una dimensione nuova. Inoltre impariamo qualcosa di nuovo, che forse non conoscevamo, e questo non ha mai controindicazioni.

La Storia è un punto centrale del romanzo: quanto è importante studiarla, leggerla e conoscerla al giorno d’oggi?

La Storia ci spiega molte cose del mondo nel quale viviamo, ci permette di capire meglio la realtà che ci circonda e quindi di interagire con essa nel migliore dei modi. Il problema della Storia è che a volte ci viene offerta in maniera noiosa, didascalica, poco avventurosa. Purtroppo a causa della scuola. La Storia incontrata in un romanzo, però, è una bella Storia, che ci coinvolge, ci sorprende, ci affascina, ci tiene incollati alla pagina. E magari, quando il libro è finito, ci fa venire voglia di saperne di più. Questo è un buon modo, secondo me, di insegnare la Storia ai ragazzi di oggi.

Ci può descrivere il giovane personaggio del suo romanzo, Augustin Delacroix?

Augustin è un giovane alla ricerca di sé stesso. Fugge dal proprio passato, ma non ha alcuna idea del proprio futuro. Resta affascinato dalla figura del grande Napoleone e da principio lo considera un esempio, un eroe, un modello da seguire. Ma lo snodarsi delle vicende del libro coincidono con la crescita, la maturazione di Augustin (il suo, infatti, è un classico percorso di formazione) e il suo punto di vista nei confronti di Napoleone muterà radicalmente. Augustin rappresenta, in parte, la coscienza dell’opinione pubblica francese e mondiale, che nel tempo si rese conto di chi era realmente Bonaparte.

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