La bambina giurassica: intervista a Vanna Vinci

La bambina giurassica è il nuovo, strepitoso racconto illustrato di Vanna Vinci.

La bambina giurassica – storia di Vannina, appassionata di dinosauri al punto da farli apparire come per magia nella sua cameretta – ha conquistato i lettori a Mantova. Qui, in occasione del Festivaletteratura, hanno potuto incontrare l’autrice e assistere dal vivo al suo rendere “giurassica” la città con la fantasia e tanta voglia di disegnare. Ecco cosa ci ha raccontato su Vannina, se stessa e i dinosauri quando è passata a trovarci in redazione:

Iniziamo dal principio: com’è nata la tua “bambina giurassica”?

Nasce da una passione personale per i dinosauri che ho sempre avuto, sin da bambina. Volevo fare la paleontologa! Questa passione è rimasta tale, nonostante io abbia fatto altro. Un giorno ho avuto quest’idea di una bambina come Vannina, e dal confronto con la mia editor è nato il progetto che ora è La bambina giurassica.

Tanti lettori si ritroveranno in Vannina: da un lato è una bambina “brava e tranquilla”, dall’altro ha un intero mondo animato all’interno. 

Vannina è una bambina abituata a stare da sola, e che è sì una brava bambina, ma anche una che vive nel mondo dell’invenzione. Credo che sia un dono comune ai bambini, quello di saper inventare e raccontare mondi sempre diversi. È una capacità che si può ritrovare anche negli adulti. Credo anche che i bambini vadano incoraggiati quando manifestano passioni così importanti, anche se sembrano ossessioni.

Dobbiamo chiedertelo: perchè la parola magica pronunciata da Vannina è “ossobuco”?

Devo ammetterlo: non è stata una mia idea! Devo tutto alla mia editor, ed è un’ulteriore prova di quanto un libro non sia solo frutto del lavoro dell’autore ma anche di chi lo circonda. Non è divertente pensare che abbia scelto questa parola, essendo lei vegetariana?

Nel tuo racconto esplori tante delle paure dei bambini: il buio, il dentista, la piscina, il sentirsi fuori posto a una festa… È impossibile non ritrovarsi anche da adulti, e ci chiediamo: quanto delle tue esperienze è finito tra le pagine?

Sicuramente ho sempre avuto paura del buio. Del dentista anche! Non ho mai avuto paura dell’acqua, ma posso capire chi l’ha provata. Mi piaceva l’idea che il racconto potesse aiutare i bambini a affrontare le proprie paura, e avedere che, in realtà, non c’è da aver paura. In fondo, se ce la fa un tirannosauro, puoi farcela anche tu!

Per Vannina i suoi amici dinosauri sono una “coperta di Linus”: e la tua invece, qual è stata?

Non credo di averla ancora trovata! Parlando di Vannina, sicuramente nel racconto troviamo il suo percorso di crescita. Riesce a fare cose che prima la spaventavano, anche grazie al sostegno dei dinosauri, e a sentirsi meno sola. Vorrei che questo messaggio arrivasse, ai bambini. Vorrei che non si sentissero strambi o meno speciali solo perchè apprezzano cose diverse dai loro compagni. Vorrei anche che credessero fermamente nei loro sogni, e nei loro mondi d’invenzione.

La bambina giurassica di Vanna Vinci è in libreria!

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