“DoppioBrivido”… una promozione da paura!

Le storie di paura non bastano mai!
Per questo, e in attesa della notte più spaventosa dell’anno, i libri della collana “Piccoli Brividi” di R.L. Stine vi aspettano in libreria a un prezzo speciale di 8,90€ per due volumi*.

Dolcetto o libretto?

 

*solo nelle librerie aderenti all’iniziativa, libri non vendibili singolarmente ma solo abbinati a un secondo volume della collana, solo su una selezione di 19 titoli.

Brividi di terrore: le letture più spaventose!

Brividi freddi, lungo tutta la schiena: li sentite già?

Queste storie vi faranno sussultare a ogni rumore. E sicuramente dormirete con la luce accesa, a lettura finita. Magari sentirete una voce nel buio sussurrare «Quando Helen verrà a prendervi, vi pentirete di tutto quello che mi avete fatto!» Non sarebbe spaventoso?
Se amate le storie di fantasmi, Quando Helen verrà a prenderti di Mary Downing Hahn è la scelta giusta.

Se siete pronti a un tuffo nell’oscurità, allora armatevi di coraggio e seguite Coraline oltre la porta più curiosa della sua vecchia casa. Al di là di un buio corridoio, si nasconde un mondo che sembra proprio uguale al suo… ma non del tutto! L’intrepida protagonista del romanzo di Neil Gaiman.  capisce subito di essere finita in una ragnatela fatta di nebbia e tenebra. Al cui centro c’è un ragno straordinariamente pericoloso.

Almeno pericoloso quanto le gite scolastiche. Non siete d’accordo? Chiedete a Ollie, protagonista de La gita del terrore di Katherine Arden cosa ne pensa! La misteriosa fattoria meta della gita nasconde un segreto, forse più di uno, e quando lungo il viaggio di ritorno il pulmino si ferma e calano le tenebre… non avete già i brividi?

Halloween è alle porte… lo aspettate insieme a noi? Scoprite le nostre proposte di lettura, ogni giorno fino al weekend più spaventoso dell’anno!

Classici da paura, e paurose curiosità

Classici, classici, classici… quanto li conoscete davvero?

Sapevate che il personaggio di Dracula era ispirato all’attore Henry Irving? Bram Stoker fu suo segretario, impresario e poi direttore teatrale. L’idea iniziale di Stoker era proprio quella di creare una pièce teatrale su Dracula, con protagonista Henry Irving. L’attore non ne fu entusiasta, e Dracula divenne uno dei romanzi più conosciuti e amati al mondo. Dal punto di vista storico, invece, si rifece alla storia di Vlad III di Valacchia. Soprannominato “l’impalatore” per le efferate torture che infliggeva ai nemici.

Frankenstein si apre con la nascita del dottor Frankenstein a Napoli. Curioso, vero? In realtà, Mary Shelley aveva visitato la città anni addietro, e la scelta di Napoli conferiva realismo al racconto. All’epoca, nella città sul mare vivevano moltissimi inglesi (nel 1799 l’ammiraglio Nelson aveva contribuito a sconfiggere la Repubblica Napoletana). Da un altro viaggio, stavolta lungo il Reno, pare sia arrivata l’ispirazione per il personaggio del dottore. Ci riferiamo al castello di Darmstadt, in Germania: qui viveva un alchimista non del tutto lucido, Konrad Dippel, che stava cercando di creare un elisir di lunga vita. È morto, quindi pare non abbia funzionato…

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è uno degli horror più raffinati e filosofici. E pensare che Robert Louis Stevenson lo scrisse in soli tre giorni! Bruciò poi la prima stesura, e lo riscrisse da zero, in altri tre giorni. Ebbe un successo immediato e travolgente: vendette quarantamila copie in sei mesi, e ne circolarono duecentocinquantamila stampate di contrabbando. Ancora oggi si fa riferimento al romanzo per parlare di conclamato sdoppiamento della personalità.

Halloween è alle porte… lo aspettate insieme a noi? Scoprite le nostre proposte di lettura, ogni giorno fino al weekend più spaventoso dell’anno!

Una gita al cimitero? Noi portiamo i libri!

Il cimitero, simbolo per eccellenza di Halloween: voi ci organizzereste mai una gita? 

È uno dei luoghi iconici di Halloween, il cimitero. Le streghe ci organizzano riti e preparano incantesimi raccolte attorno ai loro calderoni. I morti fanno capolino da sottoterra, a volte con buone intenzioni… a volte no. E poi c’è chi, al cimitero, ci vive. Come Rolando del camposanto, protagonista dell’omonimo romanzo di Fabio Genovesi. Ne esce solo per andare a scuola, e la sera prima del suo compleanno, per vivere un’avventura straordinaria.

Se c’è qualcuno che ha saputo raccontare in modo intrigante, appassionante e sì, anche tenebroso il cimitero, però è Neil Gaiman. Il figlio del cimitero narra la storia di Bod Owens, ancora in fasce quando scampa all’omicidio della sua famiglia gattonando fino al camposanto sulla collina. Qui i morti lo accolgono e lo proteggono dai suoi assassini, ma può un mortale ignorare il richiamo del mondo dei vivi?

Gli undici racconti racchiusi in Il cimitero senza lapidi e altre storie nere sono storie tra l’horror, il fantasy e il giallo hard boiled. Come quella di Nobody Owens, che dona una lapide alla strega che lo soccorre quando cade in un terreno sconsacrato. O quella di Jack, che incontra un troll e la sua vita sarà legata a un terribile patto di morte.

Halloween è alle porte… lo aspettate insieme a noi? Scoprite le nostre proposte di lettura, ogni giorno fino al weekend più spaventoso dell’anno!

Zombie Attack… anche in libreria!

«Come non farsi divorare da una schiera di zombie che hanno invaso la città?»

Bella domanda! Di sicuro, bisogna darsela a gambe! E poi bisognava mirare alla testa, giusto? E se si avesse a disposizione del fuoco, ancora meglio!
Non sappiamo come ce la caveremmo in caso di un’invasione… ma possiamo vedere come se la cavano i protagonisti di La città degli zombie e altre storie da brivido di R.L. Stine. Di sicuro impareremmo qualcosa!

E per conoscere meglio gli zombie (e non solo loro), basta armarsi di una guida! Per esempio, La guida dei mostri di Paul van Loon. Quello che ci vuole, per non farsi mai cogliere di sorpresa!

Certo, se poi volessi diventare anche Cacciatori di zombie, potremmo avere bisogno di una spalla… o di due! Come Zoe e Lu, che nel terzo volume della serie di Licia Troisi dedicata ai loro Casi Impossibili, affrontano dei misteriosi animali non-morti. Chissà se troveranno una soluzione vincente, o se dovremo guardare con sospetto il nostro gatto!

Halloween è alle porte… lo aspettate insieme a noi? Scoprite le nostre proposte di lettura, ogni giorno fino al weekend più spaventoso dell’anno!

 

Halloween per tutti: tante risate, poca paura!

«Una storia che ti farà morire dal ridere!»

È quella di Mortina, bambina zombie creata da Barbara Cantini che tanto vorrebbe esplorare il mondo degli umani, oltre il cancello della residenza di famiglia. Halloween sembra l’occasione perfetta: non avrà nemmeno bisogno di travestirsi!

E se non siete cuor di leone, e mostri e oscure creature vi spaventano, poco male! Abbiamo la serie giusta per voi: Babysitter da incubo, di Kat Sheperd! Cosa fareste se il bambino che vi è stato affidato venisse rapito dalla Regina della Notte? E se vi trovaste a varcare la soglia di una vecchia villa, piena di misteri?

Forse diventereste investigatori del paranormale, come accade ai protagonisti de La stanza 13, di Robert Swindells. Un classico amato da generazioni di lettori: dopo averlo letto, non guarderete più gli alberghi con gli stessi occhi!

Halloween è alle porte… lo aspettate insieme a noi? Scoprite le nostre proposte di lettura, ogni giorno fino al weekend più spaventoso dell’anno!

Puffy & Brunilde: intervista a Barbara Cantini

Puffy & Brunilde è il nuovo spassosissimo volume scritto e illustrato da Barbara Cantini. Dopo Mortina e la sua peculiare famiglia, ecco due nuovi protagonisti da cui farvi conquistare… giusto in tempo per Halloween! Ne abbiamo parlato con l’autrice, ed ecco cosa ci ha svelato!

Puffy e Brunilde sono i protagonisti del tuo nuovo libro. Un micetto senza casa e un’aspirante streghetta che, per diventarlo a tutti gli effetti, ha proprio bisogno di un gatto nero tutto suo. Come sono nati questi personaggi?

Tutto è cominciato con un gatto. O meglio, dal disegno di un gatto ora rosso ora nero, che ho iniziato a scarabocchiare per gioco in modo ricorrente, nelle mie pause o mentre ero al telefono. Si è mostrato fin da subito un micio con una certa personalità. Sul foglio bianco non era una sagoma felina statica. Ballava in tutù, cantava vestito come Carmen Miranda, giocava a golf o si mostrava da vampiro. Ed è proprio così che ha catturato sempre di più la mia attenzione, trasformandosi da semplice disegno, in personaggio che chiedeva una sua storia.
Inizialmente Puffy era IL protagonista. Brunilde compariva solo alla fine della storia. Il libro inizialmente era molto più corto e pensato come un albo per bambini più piccoli. E si concludeva proprio con il loro incontro e la scoperta per il micio del suo posto nel mondo.

Quando ho iniziato a lavorare agli schizzi per il personaggio di Brunilde, non avevo ben chiari i suoi lineamenti. Sicuramente sapevo che aveva una rossa chioma arruffata (i capelli porta-tutto) e semplici abiti inizio anni ’60, come quelli indossati da diverse attrici dell’epoca. Un pantalone a pinocchietto, un maglioncino nero a collo alto e delle ballerine nere. Durante la lavorazione di Brunilde, via via, mi sono resa conto però che necessitava di maggior spazio, di essere maggiormente approfondita. Quindi ho iniziato a ripensare completamente a tutto il libro e a integrare la storia dandole più spazio. Da qui sono nati anche il personaggio della nonna con il suo bizzarro gatto Scrocchio e quello della mamma e della sua micia Fifì. E il libro da albo si è trasformato in un libro.

Cosa c’è di te in Brunilde (e in Puffy, ha una bella personalità anche lui!)?

Sicuramente, a livello visivo, la folta chioma di capelli di Brunilde ricorda la mia. Particolarmente la me più giovane di quando sono stata anche rossa come lei.
A livello caratteriale, direi la determinazione e l’impegno teso verso un obiettivo. Sempre accompagnata però da una certa costante insicurezza di base.
In Puffy invece posso riconoscere quella vecchia sensazione di percepire cosa non vogliamo essere e di sentire di dover seguire, in un modo piuttosto istintivo e confuso, una qualche strada. Senza avere però un’idea ancora chiara di cosa fare e di dove questa ci porterà. E credo che sia una sensazione che la maggioranza di noi, prima o poi, ha provato.
Brunilde, rispetto a Puffy, è come una sorella maggiore. Un po’ più sicura e strutturata, ma pur sempre una bambina in fase di ricerca e di scoperta. Puffy invece ricorda più un bambino piccolo, che si affaccia d’istinto al mondo con sincero stupore e un po’ timore.

Siamo curiosi: Mortina e Brunilde sarebbero amiche, se si conoscessero? Cosa potrebbero combinare insieme?

Per adesso, a causa di questo pazzo anno che ci troviamo a vivere, ho fatto un solo incontro in presenza relativo al libro appena uscito. La domanda “si incontreranno mai Mortina e Brunilde?” mi è stata subito posta. Quindi direi che la curiosità di una loro interazione c’è.
Penso che sarebbero amiche senza alcuna difficoltà! Dato che Brunilde è una strega sbroglia-guai, potrebbe sicuramente rivelarsi una preziosa amica per Mortina, nel risolvere i numerosi misteri e imprevisti che le capitano. Specialmente quando sono necessarie conoscenze un po’ “stregonesche”, come per la pozione nel quarto libro!

Parliamo di illustrazione! Quali sono le tue tecniche preferite? Hai uno strumento “del cuore”, o una palette di colori che stuzzica maggiormente la tua creatività?

Dipende da quel che devo fare. Nella fase di studio di personaggi, ambientazioni e storyboard prediligo carta e matita. Restano per me sempre i mezzi più naturali e immediati per tracciare il segno. In questa fase però, talvolta non disdegno neanche l’uso di Procreate su iPad-Pro. Simula davvero bene la gestualità di carta e penna, e permette di evitare il passaggio dell’acquisizione video di schizzi e storyboard.
Nella fase successiva delle matite e del colore utilizzo esclusivamente la pittura digitale. Sia per la maggior praticità in caso di correzioni, sia per la possibilità di avere tutti gli elementi su livelli separati.

Se parliamo di tecniche tradizionali, la mia predilezione va alle matite colorate, i pastelli cretosi e le tempere. Amo anche l’acquerello, ma sento di non padroneggiarlo con sufficiente sicurezza. Purtroppo, lavorando d’elezione in digitale, alla fin fine faccio un uso sporadico delle tecniche tradizionali. Queste restano però per me il mezzo più rilassante e di maggior soddisfazione emotiva.
I colori che prediligo sono palette non eccessivamente sature, nelle quali si riconosce sempre l’uso del nero e dove spicca solo un colore particolarmente squillante che diventa anche significante. Tra questi oltre all’arancio e al magenta, mi piace molto il ciano, che ho usato per la magia di Puffy e Brunilde. Purtroppo è praticamente irriproducibile in stampa e ogni volta “si spegne” sempre rispetto all’illustrazione originale.

Quando avevi l’età dei tuoi lettori, quali storie ti colpivano? Ricordi un libro, o una favola, che ti piacesse particolarmente? E credi sia/siano confluiti, in qualche modo, nelle storie a cui dai vita adesso?

I libri, specialmente quelli illustrati, da bambina sono stati sempre per me un’ottima compagnia. Ogni volta che mia madre doveva andare per qualche motivo in città a Firenze, tornava a casa con un libro per me. Questo era un momento magico. Ricordo che avevo quotidianamente bisogno di un po’ di tempo da passare completamente da sola in camera mia. Lì mi divertivo a perdermi nelle figure, immaginandomi di essere ora insieme a Zigo-zago sulla sua auto-mela, ora nella casa sotto l’albero di Peter Coniglio. E poi sulla strada dorata diretta a OZ o a Villa Villacolle nella cucina di Pippi… e spesso provavo a riprodurre i disegni che amavo di più.

Direi che il pensiero di Eco, secondo il quale chi legge vive più vite e non una sola, può essere ancor più vivido per i bambini. Grazie alla loro spiccata immaginazione possono riuscire a saltare davvero magicamente nelle loro storie preferite. Proprio come Mary Poppins e Bert saltano dentro a un dipinto!

Halloween da supereroi… o da schiappe alla riscossa!

Halloween si avvicina, e quest’anno non abbiamo dubbi: vogliamo travestirci come il nostro supereroe preferito! Stiamo parlando del mitico Marshall, nato dalla penna di Max Brunner e protagonista di Schiappe alla riscossa, che sfoggia un brillante mantello rosso. Ecco come realizzarne uno a casa, per voi o per i vostri bambini!

Vi servirà:

un metro da sartoria
stoffa rossa (vedrete quanta ne occorrerà tra poco)
ago e filo rosso
forbici
un nastro rosso in tinta col tessuto

Vi consigliamo un tessuto come il feltro, che non necessita dell’orlo e vi permetterà di realizzare il mantello più velocemente. Un’alternativa è l’orlo adesivo che trovate al supermercato o in merceria, che vi permetterà di fare l’orlo in pochi secondi.

Ma andiamo con ordine: prima di tutto, le misure! Misurate voi stessi o il vostro bambino dalle spalle a metà polpaccio, e l’apertura delle braccia. Ecco, queste due misure sono la base e l’altezza del rettangolo di tessuto che vi occorrerà (più un paio di cm qualora vogliate realizzare l’orlo). Vi avevamo detto che sarebbe stato semplice!
Potete anche realizzare un mantello di forma trapezoidale, e in questo caso la base minore sarà data dalla misura delle spalle, e la base maggiore dall’apertura delle braccia.

Come si chiude il vostro mantello? È semplice: cucite due pezzi di nastro (la misura dipende dal collo di chi indosserà il mantello, vi consigliamo di tenervi abbondanti e poi accorciare una volta indossato il mantello) agli estremi del lato più corto. Annodate al collo… e sarete pronti a partire con Marshall e la sua squadra di supereroi un po’ imbranati verso mirabolanti avventure!

Schiappe alla riscossa di Max Brunner vi aspetta in libreria, anche ad Halloween!

Halloween con Rolando… a merenda!

Halloween si avvicina, e con lui la notte di streghe, mostri e cimiteri. E proprio a questi ultimi si ispira la torta (al cioccolato e golosissima) che vi proponiamo oggi. Preparatela per i piccoli lettori di casa! Potranno gustarla leggendo Rolando del camposanto, il primo libro per ragazzi di Fabio Genovesi (qui tutti i dettagli suo romanzo)!

Iniziamo con gli ingredienti per la torta:

3 uova.
350 grammi di farina.
150 grammi di burro fuso, a temperatura ambiente.
200 grammi di zucchero.
1 bicchiere di latte.
1 bustina di lievito.
150 grammi di cioccolato fondente spezzettato con un coltello.

Per la copertura e la decorazione, vi serviranno invece:

100 grammi di cioccolato fondente (da fondere per ricoprire la superficie della torta).
Un pacchetto di biscotti al cacao, da sbriciolare (sarà il terriccio del cimitero).
Biscotti rettangolari (saranno le nostre lapidi!).
Penna per decorazioni al cioccolato (servirà per scrivere sulle lapidi).
Vermicelli gommosi (non si è mai visto un cimitero senza qualche verme che esce dal sottosuolo, giusto?).

Come preparare la nostra torta? È facilissimo, davvero! Accendete il forno e impostatelo a 180°. Sbattete i tuorli con lo zucchero. Aggiungete il burro fuso, il latte ed il cioccolato fuso e fatto raffreddare. Lavorate con le fruste elettriche, aggiungendo la farina setacciata un po’ alla volta. Montate a neve gli albumi e aggiungeteli al composto, concludendo con il lievito.
Versare il composto in una teglia rettangolare, imburrata e infarinata, e infornate a 180° per 45′. A seconda dell’altezza della torta, potrebbero essere necessari alcuni minuti in più. Verificate sempre la cottura infilando nell’impasto uno stuzzicadenti: quando esce asciutto, è pronta!
Mentre la torta raffredda, fate fondere i 100 grammi di cioccolato. Ricoprite poi ben bene la torta a temperatura ambiente, livellando con attenzione. Prima che la copertura sia del tutto solidificata, spargete sulla superficie i biscotti sbriciolati. Et voilà, il terriccio del vostro cimitero!

È il momento di pensare alle decorazioni! Realizzate sui biscotti rettangolari le scritte tipiche delle lapidi, anche un semplice RIP, e una volta raffreddata la scritta infilatele nella torta in modo che sporgano ad altezze diverse. Non dimenticate di inserirne qualcuna un po’ inclinata! Attorno alle lapidi, praticati dei piccoli buchi e infilateci i vermicelli gommosi in modo che fuoriescano e striscino per il vostro cimitero. Se poi avete qualche insetto di plastica da aggiungere come tocco finale, la torta è davvero perfetta!

Buona merenda a tutti, lettori, ma soprattutto… felice Halloween!